Anoressia dei gatti: a cosa può essere dovuta e come gestirla
Può sembrare molto strano ma i gatti sono animali che possono soffrire di anoressia, ovvero della perdita di appetito e della mancanza di voglia nel mangiare. Almeno questo è quanto garantiscono gli esperti in materia e i veterinari. Ovviamente è sempre importante capire i motivi per cui questa condizione si verifica.
I motivi alla base dell’anoressia dei gatti possono essere svariati e non sempre di facile risoluzione. Per questo è sempre bene rivolgersi al proprio veterinario per comprendere a fondo la malattia e trovare dei trattamenti adeguati.
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Cause dell’anoressia nel gatto
La mancanza di appetito e la conseguente anoressia nel gatto può essere causata da patologie di varia natura che possono interessare un organo interno come per esempio nel caso di insufficienza renale o che in qualche modo sollecitano il gusto alterandone la funzione.
L’uso di alcuni farmaci può indurre anoressia ma generalmente, quando si somministra una medicina, il veterinario avrà informato dei possibili effetti negativi. L’età del gatto può incidere sulla voglia di mangiare e spesso un gatto anziano avrà più difficoltà nel mangiare e anche meno necessità di farlo più spesso e in maniera abbondante.
L’anoressia nel gatto può anche essere causata da un momento particolarmente stressante per il nostro animale come per esempio dei cambiamenti sostanziosi nella sua routine quotidiana. L’anoressia o comunque una certa inappetenza del micio può verificarsi anche ad esempio quando in casa arriva un nuovo animale oppure quando si cambia casa o si fanno delle ristrutturazioni ed il gatto ha bisogno di un certo tempo per ritrovare il suo ambiente e adattarsi nuovamente. In questi casi il problema potrebbe anche essere accompagnato da un’evidente caduta del pelo.
Anche un cambiamento nell’alimentazione può indurre il gatto a non voler mangiare. E’ facile che capiti quando viene cambiata la marca di alimenti per gatti oppure si deve introdurre un nuovo cibo per altre questioni veterinarie come la vecchiaia del micio, oppure l’obesità o il sopraggiungere di problemi renali. Questi cibi hanno spesso un sapore meno accattivante per il gatto che può portarlo a non volersene nutrire.
Cosa fare se il gatto non ha appetito
Una volta che abbiamo escluso che l’anoressia del gatto sia dovuta a qualche patologia particolare, è necessario cercare di gestire lo stress dell’animale per porre rimedio velocemente. Questo primo passaggio può essere compiuto ovviamente soltanto con l’ausilio di un veterinario che farà anche degli esami di accertamento clinico.
La prima cosa da fare è tenere sott’occhio il nostro gatto per valutare se le sue abitudini sono cambiate e se ha comportamenti insoliti che possono essere indicatori del suo stato. Nel caso di un cambio di alimentazione è preferibile non modificare repentinamente il cibo ma farlo in modo graduale iniziando con un pochino di cibo nuovo mentre si continua a dare il vecchio, così da non stressare il nostro gatto.
A volte i cibi che diamo loro sono poco saporiti oppure li abbiamo lasciati aperti; per aumentare il gusto, possiamo:
- scaldare leggermente il cibo così da far emergere nuovamente l’odore e rendere più appetibile il cibo;
- controllare che la ciotola sia posizionata in una zona tranquilla dove il micio possa mangiare serenamente e senza distrazioni;
- assicurarsi che la ciotola sia pulita e non abbia resti di cibo;
- cambiare l’acqua tutti giorni per dare al gatto sempre l’acqua fresca e possibilmente a temperatura ambiente.
E’ fondamentale evitare che, oltre all’inappetenza, il micio sviluppi anche la disidratazione. Non date al gatto integratori o medicine senza aver consultato il veterinario che potrà consigliarvi anche nel caso il vostro gatto stia passando un semplice periodo di inappetenza.