Bedonia: l’incubatoio per trote che regala nuova vita al Taro
La descrizione dell’area gestita dalla Sps Pietra Arenaria dovrebbe iniziare con “c’era una volta“, considerata la bellezza fiabesca della loro iniziativa. Per fortuna però non stiamo parlando di una favola ma di una meravigliosa realtà esistente e in via di sviluppo. L’Associazione, che ha sede nel Comune di Bedonia in località Piane di Carniglia, si propone di organizzare la pesca sportiva salvaguardando l’ambiente e incentivando un maggiore afflusso turistico. Basta una prima visita sul luogo per capire che i risultati ottenuti sono davvero significativi.
Incubatoio per trote
Stiamo parlando di un incubatoio storico, di proprietà della Regione Emilia Romagna, affidato al Comune di Bedonia che a sua volta ha individuato nell’Associazione di pesca sportiva “no profit” la miglior gestione e i risultati gli danno ampiamente ragione. Lo scopo principale che orienta la “Pietra Arenaria” è quello di portare il Taro e i torrenti circostanti alla bellezza di una volta, grazie anche ad un intervento di ripopolamento delle trote.
Per questo motivo hanno realizzato un bellissimo incubatoio ittico dove vengono fatte schiudere le uova e vi nascono le piccole trote (visibili nelle foto). Queste vengono poi passate nelle vasche per l’accrescimento degli avanotti (cioè esemplari di trota di piccolissima taglia) dove crescono fino a diventare trote adulte e, a loro volta, riproduttori. Ogni anno poi i membri dell’Associazione, tra dicembre e gennaio, realizzano la spremitura, cioè spremono la trota per ottenere nuova uova. Queste vengono poi fecondate con i semi del maschio e posizionate nell’incubatoio per iniziare un nuovo ciclo.
Un ciclo che viene svolto unicamente per amore nei confronti di questo bellissimo pesce e del territorio che li ospita. In questo modo infatti il fiume viene ripopolato, tanto che nel giro di tre anni (da quando hanno iniziato questa attività) hanno superato i 200.000 esemplari rilasciati nel Taro e nei canali o torrenti circostanti. Attualmente dispongono di circa:
- 50.000 piccoli di trota appena schiusi;
- 900 riproduttori;
- circa 1000 trote di taglia media che a loro volta diventeranno riproduttori.
Il tutto avviene ovviamente e rigorosamente in acqua sorgiva, che arriva dal monte, e senza nessun tipo di spreco. Grazie ad una vasca di stoccaggio riescono infatti a purificare l’acqua alla perfezione, in modo che torni in Taro priva di detriti terrosi.
Un progetto tutto da scoprire
Il progetto finale dell’Associazione è quello di trasformare l’edificio, che un tempo occupava la casa del vecchio guardia-pesca, in un museo del fiume dove mettere in mostra gli attrezzi un tempo utilizzati per la pesca e le fotografie storiche, andando così a perfezionare un’attrazione turistica molto interessante. Oltre all’incubatoio realizzato per il ripopolamento del fiume, l’Associazione gestisce anche la zona turistica in modo encomiabile.
Sono stati infatti in grado di organizzare al meglio più di tre km di area, dove gli appassionati vanno per pescare, dopo aver acquistato il pass. Molto interessante è però il fatto che l’area è divisa in due zone:
- quella di cattura, dove le persone possono pescare e trattenere fino a 5 trote per pescatore;
- la “No Kill” dove i pesci devono essere rilasciati dopo la pesca e possono affluire soltanto 8 pescatori al giorno, in modo da mantenere inalterato lo stato di benessere del fiume.

Nel secondo anno di attività dell’Associazione i pescatori che hanno usufruito di questo bellissimo servizio in mezzo alla natura splendida e incontaminata della Valtaro sono stati più di mille. Questa bellissima attrazione locale ha riscosso, giustamente, anche l’interesse dell’Istituto Alberghiero di Bedonia e della celebre scuola Alma di Colorno, che hanno organizzato delle visite sul posto.
Una testimonianza storica
A conferma di quanto questa attività sia importante per il territorio bedoniese, è possibile leggere il bellissimo articolo presente nella foto che segue. L’articolo (risalente agli anni 50) spiega come la trota che nasce e cresce nei fiumi dell’Alta Val Taro sia sempre stata ottima per qualità e come questo rappresenti un ambiente di vita ideale per loro. Tanto che un tempo quella di Bedonia rappresentava la seconda produzione di avanotti più abbondante d’Italia.
L’incubatoio si trova sulla strada che permette di raggiungere il Passo del Bocco, in località piane di Carniglia, in mezzo a scorci letteralmente magnifici offerti dal fiume Taro che si snoda armonico in mezzo alle cave di pietra. Un luogo che merita sicuramente una visita per una giornata in un contesto incantevole, che non soltanto “c’era una volta” ma che grazie all’amore, per questi splendidi pesci e per il territorio, di queste persone è tornato nuovamente ad esistere.
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi all’Associazione di Pesca sportiva Pietra Arenaria.
L’alimentazione delle trote in slow motion:
Bravissimi. Tutti. Provo un immenso piacere quando le persone riescono a sviluppare lavori che danno valore alle nostre terre , né incentivano le bellezze e la qualità rendendo le nostre Terre uniche e meravigliose . Ultima parola da venire a visitarle di persona Grazie per l’amore. E l’impegno che mostrate
P