Camera di San Paolo e il Correggio un’opera unica da ammirare a Parma

Camera di San Paolo e il Correggio a Parma 

Le meraviglie del Correggio sono sicuramente tra le opere d’arte che hanno reso celebre Parma in tutto il mondo. Per gli ospiti del nostro agriturismo con piscina a Borgotaro potrebbe essere molto interessante vivere l’incanto di un’esperienza senza tempo nella Camera di San Paolo e il Correggio, situata all’interno del convento benedettino femminile di San Paolo. I visitatori possono immergersi in una fusione perfetta tra storia, arte e bellezza, mentre viaggiano attraverso i secoli e si perdono  nelle meraviglie di questo luogo unico.

La Camera di San Paolo e il Correggio è un autentico gioiello artistico, un tempio dell’arte rinascimentale che cattura l’essenza della magnificenza del passato. I visitatori possono essere “rapiti” dalla maestosità della sua architettura e dalla raffinatezza delle sue decorazioni. Qui, le pareti parlano una lingua antica, raccontando storie affascinanti e segreti custoditi da secoli.

Il fulcro di questa straordinaria stanza è l’opera iconica del celebre pittore Antonio Allegri (1489-1534), meglio conosciuto come il Correggio. La sua abilità senza pari nel dipingere la figura umana e la sua straordinaria comprensione della luce e dell’ombra sono perfettamente esposte in questa creazione senza tempo. I visitatori possono essere letteralmente avvolti dalla dolcezza e dalla grazia dei personaggi dipinti, che sembrano prendere vita di fronte ai loro occhi.

La Camera di San Paolo e il Correggio è un santuario per gli amanti dell’arte e della storia, offrendo un’esperienza indimenticabile per coloro che la visitano. Le sue pareti intrise di cultura invitano il visitatore a immergersi nel passato e a scoprire nuovi orizzonti di conoscenza.

Informazioni aggiuntive

La storia

La Camera di San Paolo è la prima vera opera eccellente del Correggio, posta appunto all’interno del convento benedettino femminile di San Paolo, un Monastero che venne edificato attorno all’anno 1000 dal vescovo di Parma, Sigefredo II. La struttura visse il suo periodo di massimo splendore tra il XV e il XVI secolo, durante la reggenza delle badesse Cecilia Bergonzi e Giovanna da Piacenza, le quali seppero rinnovarlo completamente seguendo dei canoni rinascimentali e ne fecero così uno dei centri culturali più significativi di Parma. Cecilia Bergonzi, dal 1494, fece ricostruire parzialmente l’edificio e lo arricchì con alte mura, imprimendovi in più parti il suo stemma.
 
Chiamò inoltre il pittore Alessandro Araldi (1460 ca -1528), uno dei migliori operanti a Parma in quel tempo, affidandogli il compito di affrescare una camera con motivi a grottesche e nel 1505 il coro delle monache. Fu poi appunto Giovanna da Piacenza a proseguire la sua attività, una donna di grande cultura, che nel 1518 si rivolse al Correggio, per affrescare proprio la celebre Camera di San Paolo, o Camera della Badessa. In seguito il convento venne chiuso alla clausura per oltre due secoli e la Camera di San Paolo è rimasta sconosciuta sino al 1774, quando venne posta al centro della critica grazie all’operato dell’esperto d’arte Raphael Mengs. Da allora è poi stata studiata dai più grandi critici e storici dell’arte.

Percorso di visita

Il percorso museale della Camera di San Paolo ricostruisce anche gli ambienti dell’appartamento privato della badessa Giovanna da Piacenza, attraversando l’antico refettorio del Monastero, poi trasformato in cappella, dove sono in mostra diversi affreschi dei secoli XV e XVI e uno splendido coro ligneo seicentesco. Le due camere successive, comunicanti, sono opera una di Alessandro Araldi che vi lavorò nel 1514 e l’altra proprio del Correggio che la portò a termine nel 1519. 
 
La stanza affrescata da Araldi ospita una bellissima decorazione a grottesche e candelabre dipinte in cui sono state inserite scene sacre, come quelle del Vecchio e del Nuovo Testamento illustrate in tondi e riquadri, e profane con putti, animali fantastici e rosoni in stucco dorato. La Camera della Badessa Giovanna, opera del Correggio, invece, introduce un innovativo linguaggio pittorico umanistico. E’ possibile ammirare un berceau ad intrecci vegetali, con cui il Correggio annulla gli effetti dell’originale volta tardo gotica.
 
E’ bellissimo ammirare come in questo contesto lo spazio architettonico viene annullato dallo spazio dipinto, in base ai dettami filosofici della cultura neoplatonica. La decorazione prosegue poi dal centro della volta con il triplice lunare stemma della Badessa, suddividendosi in sedici spicchi tutti da ammirare. Ad ognuno di questi corrisponde una lunetta monocroma con personaggi mitologici illuminati dal basso in maniera tale da risultare quasi come se fossero dei bassorilievi. Sulla cappa trapezoidale del camino il Correggio ha dipinto Diana, dea della caccia, della verginità, dei boschi e della Luna, a simboleggiare la stessa Badessa.

Agriturismo Ca' Bianca Borgo Val di Taro

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