Torta fritta o gnocco fritto: ci sono differenze? Perché il nome è diverso
Capita molto spesso che chi visita il nostro territorio, assaggiando la famosissima torta fritta di Parma (di cui poche settimane fa abbiamo pubblicato la ricetta) pronunci la frase più ricorrente: “A Modena si chiama Gnocco Fritto“. Probabilmente ai cugini modenesi accadrà la stessa cosa con i nomi invertiti ma ciò che è più importante in questo caso è rispondere ad alcuni interrogativi. Si tratta della stessa ricetta, dove a cambiare è soltanto il nome, o vi sono delle differenze?
A Modena e in buona parte del territorio di Reggio Emilia questa pietanza prende il nome di “Gnocco fritto”, mentre viene chiamata Torta Fritta a Parma e nei dintorni. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare la differenza è puramente dovuta al nome ma non vi sono diversità sostanziali nella ricetta. La differenza nel nome di questo tipico prodotto della cucina emiliana risale alle origini del prodotto e alla sua consumazione.
Torta fritta e gnocco fritto: differenze nel nome
Questo prodotto deve le sue origini ai longobardi che, dopo la caduta dell’impero romano, abitarono buona parte dell’Emilia. Tra loro era ampiamente diffuso l’utilizzo culinario dello strutto, il quale divenne così un ingrediente fondamentale per la preparazione dello gnocco fritto (torta fritta a Parma). In entrambi i territori questo prodotto è diventato molto gettonato, tanto da essere una vera e propria pietra miliare della tradizione gastronomica emiliana.
Fino alla fine degli anni 60′ la torta fritta era uno degli alimenti tipici della cucina contadina, bisognosa di calorie e di “sostanza”. Oggi è invece una prelibatezza servita nei migliori ristorante della zona e una vera e propria tradizione, spesso portata avanti anche a livello familiare.
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Ma veniamo quindi al nocciolo della questione: perché a Parma si chiama Torta Fritta?
Il motivo è più semplice di quanto sia possibile ipotizzare, non vi sono infatti differenze nella ricetta. Inizialmente nel territorio di Parma e Provincia questo alimento veniva servito con zucchero e mangiato a fine pasto (da qua appunto deriva l’appellativo “torta”). Con il tempo però anche nel parmense le persone si abituarono ad abbinarlo con i migliori salumi e formaggi della zona, anche se resta ancora la possibilità di mangiarla anche come dessert, magari aggiungendo Nutella o meglio ancora una marmellata artigianale della zona.
La torta fritta è diventata così un accompagnamento perfetto per alternare sia il dolce che il salato (anche se la stragrande maggioranza delle persone la consuma in abbinamento a salumi e formaggi). Infine se accompagnata da un po’ di Lambrusco e da scaglie di Parmigiano, la torta fritta è anche un eccezionale aperitivo emiliano.